Voldemort: Origins of the Heir - Recensione
Per chi ancora non lo
sapesse il 13 gennaio 2018 è stato rilasciato su Youtube il film fanmade dedicato al villian della saga di
Harry Potter.
Naturalmente stiamo
parlando di Lord Voldemort, quando ancora non era
Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Voldemort:
origins of the heir è un breve film che si colloca nell’universo di Harry
Potter, è stato interamente realizzato da fan italiani, presentandosi dunque come non un prodotto ufficiale, ma che
ha comunque ottenuto il benestare Warner, nonostante all’inizio della sua
pubblicizzazione ricevette lo stop dagli Studios per una questione di privacy.
Nonostante ad
un budget estremamente ridotto (15.000 €) ne è uscito un prodotto valido e
apprezzato dai molti fan della saga avendo già ottenuto più di 11 milioni di
visualizzazioni)
La storia
Il tutto viene
raccontato dall’ex alunna di Hogwarts Grisha McLaggen (personaggio di pura
invenzione e interpretato da Maddalena Orcali) che viene catturata mentre cerca
di recuperare negli uffici degli Auror russi un oggetto non meglio
identificato (almeno all’inizio del film). Incarcerata viene sottoposta ad
interrogatorio dal parte del Generale Macarov (Alessio Dalla Costa), il quale,
con l’aiuto del Veritaserum) le carpisce la storia di Tom Riddle (Stefano
Rossi), dai tempi in cui frequentava Hogwarts fino a quando è diventato
l’Oscuro Signore
Grazie ai
falshback della ragazza scopriamo che Tom Riddle, erede di Salazar Serpeverde,
seguiva le lezioni ad Hogwarts con i discendenti degli altri tre fondatori
della scuola, il Tassorosso Lazarus Smith (Andrea Bonfanti), il Corvonero
Wiglaf Sigurdsson II (Andrea Baglio) e la stessa McLaggen (Aurora Moroni)
discendente di Godric Grifondoro.
La Storia
continua e scopriamo (leggasi riscopriamo) che Tom Riddle è stato rifiutato dal
Preside Dippet come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure ed è stato
assunto come commesso di Magie Sinister.
Da qui viene
raccontato di come il futuro Lord Voldemort abbia assassinato Hepzibah Smith
per impossessarsi della Coppa di Tosca Tassorosso arrivando fino al racconto di
come abbia creato gli Horcrux.
Proseguendo
viene rivelato che tutti gli eredi dei fondatori sono morti e l’unica ancora in
grado di fermare l’ascesa al potere di Tom sia Grisha alla quale viene
consegnato dal Generale con la speranza che questo la possa aiutare nel suo
intento.
Prima che il
film si concluda scopriamo che Grisha in realtà non era altri che Voldemort che
con la trasfigurazione aveva preso le sembianze dell’ultima erede la quale, è
morta e le sue ossa giacciono in una cassa dove fu ritrovato il diario.
Recensione
Il film, a
parere di chi scrive è ben fatto nonostante ci siano alcune lacune che, pur
apprezzando il lavoro fatto, non possono passare inosservate, soprattutto ai
fan che hanno letto e riletto i libri. E’ stata raccontata la storia di
Voldemort senza però menzionare come sia stato creato il primo Horcrux. Non vi
è stato alcun accenno all’omicidio di Mirtilla Malcontenta e questo è un
peccato perché dal racconto di Grisha la storia come la sappiamo sembra non
essere mai successa, quando risulta essere fondamentale nel secondo libro per
far capire ad Harry come e chi ha aperto la Camera dei Segreti.
Dal film
parrebbe inoltre che entrambi gli Horcrux (Medaglione di Salazar Serpeverde e
Coppa di Tosca Tassorosso) siano stati creati con l’omicidio di Hepzibah Smith,
quando in realtà il medaglione divenne Horcrux anni dopo.
Una menzione
particolare però va fatta per gli effetti speciali che, sono veramente ben
fatti. Se parliamo dello “duello” tra Lazarus e Tom all’inizio nel film è
notevole. Così come lo sono le smaterializzazioni (sebbene sappiamo che
all’interno di Hogwarts non sia possibile vediamo un Tom effettuare una
smaterliazzazione nella Stanza delle Necessità, ma diciamo che potremmo
“sorvolare” la cosa pensando che dopotutto, diventerà il mago oscuro più
potente di sempre).
Nota dolente
(che comunque a mio avviso non lede la riuscita del film) il doppiaggio. Apprezzabile l’idea di farlo in inglese per poterlo divulgare
internazionalmente ma forse avrei evitato il doppiaggio lasciando il discorso
“al naturale”.
Per concludere,
ricordiamoci che questo è un film fanmade, creato da fan per i fan. Chi si
aspettava un “filmone” come quelli “orginali” forse non doveva nemmeno
“perdere” tempo a guardarlo.
Ottimo lavoro
per tutto la crew e un ringraziamento a Gianmaria
Pezzato, autore e regista, per averci regalato ancora una volta la magia.
P.S. se la Warner
Bros, visto il successo dovesse decidere di ampliare la propria collezione di
film, utilizzando questo fan made, ne saremmo veramente contenti.
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